03-02-2020
MINERALI METALLIFERI E NON METALLIFERI
Per minerali metalliferi si intendono i minerali dai quali si può ricavare economicamente un metallo (o più metalli) destinati ad altri utilizzi. Si tratta pertanto di un concetto in continua evoluzione, in funzione della tecnologia e della domanda di mercato.
Il primo immediato effetto è che non tutti i minerali che contengono un determinato metallo, anche in concentrazioni rilevanti, sono necessariamente minerali metalliferi, in quanto può non essere conveniente ricavare da essi tale metallo; per contro, diversi metalli geochimicamente scarsi (si pensi ai metalli rari richiesti dalle nuove tecnologie) vengono ricavati in prevalenza da minerali e rocce in cui sono presenti solo a livello di tracce (<1%). Rapporto di mercato domanda e offerta.
Tra i principali fattori che condizionano il carattere “metallifero” di un minerale, oltre al tenore del metallo considerato ritroviamo la sua diffusione (distribuzione), la richiesta del mercato correlata alle esistenza di tecnologie che consentano di estrarre economicamente il minerale contenuto; rilevante è la componente energetica da impiegare.

Tra i vari minerali troviamo:
Minerali di rame. Rame nativo, Bornite Cu5FeS4, Calcopirite CuFeS2, CalcociteCu2S, Covellite CuS, Cuprite Cu2O, Malachite Cu2CO3(OH)2. Gli usi più comuni del rame sono: conduttori elettrici, circuiti stampati, tubi, lattoneria, finiture d’arredo, pannelli solari, stoviglie, usi ornamentali, strumenti musicali (ottoni), monete. I composti hanno importanti usi in chi-mica (es., verderame)
Minerali di zinco. Sfalerite (blenda) ZnS, Smithsonite ZnCO3, Zincite ZnO. I minerali di zinco sono noti fin dall’antichità, mentre lo zinco come metallo puro è utilizzato a partire dal XIV secolo. È utilizzato come agente anticorrosione (zincatura), componente in alcune leghe (es., ottone) e presente in batterie; come ossido di zinco, è presente in piastrelle ceramiche e smalti, nella gomma, nelle vernici, nei fertilizzanti, nei mangimi e nei dispositivi elettronici.
Metalli preziosi
- Oro. L’oro e le sue leghe sono usati in gioielleria e numismatica. Trova impiego in campo industriale, elettrico ed elettronico (es., computer), impiego nella pittura delle ceramiche, a scopo ornamentale, in fotografia. In campo medico l’oro viene usato in amalgama in campo dentistico, nella cura dell’artrite reumatoide, terapie medicali.
- Platino. Utilizzato per realizzare oggetti di gioielleria, strumenti, contatti elettrici, nel settore odontoiatrico, in aeronautica, per le marmitte catalitiche (sostituito dal palladio), per le fibre ottiche ed il vetro degli schermi a cristalli liquidi, settore farmaceutico.

Metalli pericolosi
- Mercurio. È l’esempio di un metallo che aveva un numero elevato di impieghi, generalmente superati data la nocività e l’alto costo del minerale. Tra gli altri usi si ritrova/ritrovava negli esplosivi, nell’estrazione dell’oro e dell’argento, negli strumenti di misura, in colori e vernici, nell’industria elettrochimica, in preparati odontoiatrici, nell’industria farmaceutica, in agricoltura
Minerali industriali (non metalliferi)
Minerali o rocce importanti nei processi e nelle applicazioni tecniche in campo industriale. Al contrario dei minerali metalliferi, possono essere usati direttamente o con una spesa tecnica limitata. Sono suddivisi fra quelli di interesse per le loro proprietà fisiche (es., carbonato di calcio) e per le loro caratteristiche chimiche ( esempio il salgemma). Essi comprendono ad esempio materiali per l’industria ceramica (dai laterizi alle porcellane), industria vetraria, produzione di cemento, calce e gesso, carica di gomma, carta, plastica, isolamento termico, acustico, elettrico, rivestimenti antiusura e per abrasivi, produzione di additivi per mangimi e correttivi nei suoli agrari, produzione di pigmenti, metallurgia, industria alimentare, farmaceutica, cosmetica.
Alcuni esempi
Argille. Rocce costituite principalmente da allumino-silicati idrati (fillosilicati) definiti minerali argillosi (illite, caolinite, clorite, montmorillonite). Ad essi sono associati diversi componenti quali quarzo, feldspato, mica e calcite. La destinazione più comune riguarda il settore delle ceramiche, l’edilizia, la cosmetica, la gomma, la carta, la farmaceutica e l’agricoltura.
Calcare. Roccia sedimentaria costituita essenzialmente da carbonato di calcio. La sua disponibilità a livello mondiale è piuttosto ampia. In dimensioni grossolane è impiegato come pietrame, sotto forma di sabbia è destinato all’industria dell’acciaio, della chimica e del cemento, finemente macinato viene utilizzato come riempitivo nella produzione di vari prodotti come carta, plastica e calcestruzzi. Insieme ad altre materie prime (es., salgemma), svolge un ruolo importante nell’industria chimica. Applicazioni nella tutela ambientale, in agricoltura (additivo) e nell’industria farmaceutica e alimentare.
Talco. È un silicato di magnesio le cui principali proprietà sono l’inalterabilità, la lamellarità e la morbidezza. Viene utilizzato in diversi settori industriali nel campo della gomma, della plastica, nel settore automobilistico e degli pneumatici, in fonderia, nell’industria cartaria, nella ceramica, nelle vernici, nella cosmetica, nella farmaceutica, in campo alimentare, in agricoltura.
Feldspati. Costituiscono il gruppo di minerali più abbondante sulla Terra; sono alluminosilicati di potassio, sodio, calcio e bario, con tracce di altri elementi. È un componente fondamentale nella produzione di ceramiche e vetro, nella produzione di vernici, plastica e gomme, nell’edilizia e per l’isolamento elettrico, è presente anche in ambiti come il biomedicale.
Quarzo. Il quarzo è costituito da silicio e ossigeno, è conosciuto come pietra ornamentale e come gemma, è il principale componente del vetro, viene utilizzato in fonderia, nell’industria ceramica e nell’edilizia. Il suo uso si estende all’elettronica, viene impiegato in campo ottico e nei pannelli solari.
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Classificazione Minerali Industriali. Fonte Assomineraria
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