Indagini geologico ambientali – Siti contaminati
Lo studio di un sito contaminato o potenzialmente tale richiede la realizzazione di una serie di indagini e prove tecniche necessarie all’acquisizione di elementi e dati indispensabili per la definizione dello stato dell’area.
In relazione all’importanza che riveste l’aspetto ambientale di aree dismesse, di insediamenti industriali attivi, delle discariche (molte delle quali irregolari), unitamente all’elevato numero di dismissioni, smantellamenti e riconversioni che vengono realizzate, alla crescente sensibilità degli Enti Pubblici, alle procedure e Normative sempre più attente verso gli aspetti sociali ed ambientali, la bonifica dei siti contaminati risulta uno strumento volto alla tutela del nostro territorio, della salute umana ed un importante indice dello sviluppo socio-economico di un’area.
Lo studio ambientale di tali aree è tuttavia un argomento complesso che comporta vari aspetti ed azioni, sia relativi alle fasi progettuali che esecutive, da intraprendere per una corretta conoscenza dello stato qualitativo dell’area in oggetto; laddove si vorranno definire, caratterizzare e circoscrivere le eventuali contaminazioni presenti potranno essere realizzate nelle diverse matrici ambientali quali suolo, sottosuolo ed acque sotterranee, una serie di indagini, prove di campo ed analisi di laboratorio, estese anche su eventuali materiali di riporto e/o rifiuti presenti.
Un ruolo importante viene rivolto alla definizione degli aspetti di natura geologica ed idrogeologica dell’area andando ad individuare quelle che sono le caratteristiche principali dei terreni e degli acquiferi presenti.
Le indagini potranno essere eseguite in modalità indiretta, in modalità diretta, o comprendendo un insieme di metodologie e tecniche per una maggior ricerca di informazioni e miglior correlazione dei dati ottenuti. Le indagini indirette permetteranno ad esempio di apprendere informazioni e dati di natura geologica e geotecnica mediante l’effettuazione di rilievi di campo, realizzati con apposite strumentazioni e macchinari, e successive elaborazioni computerizzate attraverso appositi software di calcolo. Un esempio può essere rappresentato dai sistemi geofisici, geoelettrici, sismici, elettromagnetici, georadar, etc., che misurando (a seconda della tipologia di prova prescelta) determinate caratteristiche, quali la resistività elettrica delle superfici attraversate, la risposta alla propagazione delle onde sismiche, la riflessione degli impulsi elettromagnetici indotti, ed altro, permettono di risalire alla tipologia di litologia presente, all’individuazione di eventuali strutture antropiche sepolte (serbatoi interrati, strutture cementizie, accumuli di rifiuti, etc.), verificare la possibile presenza d’acqua, riconoscere continuità litologicamente spaziali e verticali delle aree indagate. Le indagini dirette, quali ad esempio la realizzazione di sondaggi, scavi e trincee, unitamente alle azioni di campionamento, finalizzate alle analisi di laboratorio chimico e fisico, permetteranno di apprendere informazioni “puntuali” di dettaglio delle caratteristiche del sottosuolo e della presenza o meno di eventuali contaminazioni.
Gianluca Lattanzi
Interessante articolo. Rappresenta un tema attuale e di interesse legato alla diffusione degli inquinamenti nella civiltà moderana. Grazie
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Interessante articolo. Rappresenta un tema attuale e di interesse legato alla diffusione degli inquinamenti nella civiltà moderna. Grazie
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